10.06.2025

EZB contro le banche: dibattito sui costi dell’euro digitale

Le sfide nell’introduzione dell’euro digitale

La Banca Centrale Europea (BCE) ha respinto le critiche delle banche riguardo ai costi elevati per l’introduzione dell’euro digitale. Secondo uno studio di PwC, commissionato da associazioni di crediti europee, i costi per le banche nella zona euro potrebbero raggiungere fino a 30 miliardi di euro. Questa stima si basa sull’analisi di 19 banche, le cui spese di adeguamento sono stimate in oltre 2 miliardi di euro.

Critica della BCE allo studio di PwC

La BCE ha criticato lo studio di PwC a causa di carenze metodologiche e di scarsa trasparenza. Essa sottolinea in particolare la base dati che si basa solo su 19 delle oltre 2.000 banche e sui costi aggiuntivi di 12 miliardi di euro che non sono giustificabili. Pertanto, la BCE non considera lo studio un contributo costruttivo al dibattito sull’euro digitale.

Impatto su risparmiatori e investitori

Un euro digitale potrebbe migliorare l’efficienza e la sicurezza delle transazioni e influenzare gli aspetti della politica monetaria. Tuttavia, i costi elevati di introduzione potrebbero portare a un aumento delle commissioni bancarie, che potrebbero gravare sui risparmiatori e sugli investitori.

La prospettiva delle banche

Molte banche sono scettiche riguardo all’introduzione, temendo costi aggiuntivi e complessità senza un chiaro valore aggiunto. I sistemi di pagamento esistenti già soddisfano molte esigenze.

Associazione commerciale e l’accettazione dell’euro digitale

L’Associazione Commerciale Tedesca (HDE) sostiene l’euro digitale, ma richiede un’implementazione favorevole alla concorrenza senza obbligo di accettazione, per evitare sistemi costosi.

In generale, l’introduzione dell’euro digitale sembra un’impresa complessa, che deve essere pianificata con attenzione per considerare tutti gli stakeholder e garantire la stabilità finanziaria.