Lunedì 14 luglio 2025, il Dax ha continuato energicamente la sua correzione dei corsi. Già nella prima ora di negoziazione, l’indice di riferimento tedesco si è ridotto di circa lo 0,76 percento, posizionandosi attorno ai 24.070 punti. Sebbene sia rimasto leggermente sopra la soglia dei 24.000, gli investitori si sono mostrati preoccupati.
Cause del calo
Il fattore scatenante di questo movimento verso il basso è stata un annuncio sorprendente dagli Stati Uniti: il presidente Donald Trump ha minacciato di imporre, a partire dal 1 agosto, dazi fino al 30 percento sulle importazioni dall’Unione Europea. Questa escalation nel conflitto commerciale transatlantico ha sorpreso molti partecipanti al mercato, che dopo lunghe trattative si attendevano un cambiamento positivo.
Realizzazione di profitti e volatilità del mercato
Fino alla fine della scorsa settimana, il Dax aveva registrato un impressionante aumento annuale di quasi il 24 percento, raggiungendo addirittura un massimo storico di 24.639 punti. Alla luce degli sviluppi recenti e delle crescenti incertezze, gli investitori stanno ora incamerando profitti, il che aumenta ulteriormente la volatilità sui mercati. Proprio nei mesi estivi ci si aspetta una notevole oscillazione.
Mentre l’UE valuta possibili contromisure, la situazione rimane tesa. L’esito di eventuali accordi o di ulteriori escalation dipenderà dalle settimane a venire. Per gli investitori, ciò significa che è necessaria una maggiore cautela, poiché il rischio di perdite nel Dax aumenta e l’ambiente di mercato diventa complessivamente più incerto.
In sintesi:
- Dax in calo di circa lo 0,76 % a circa 24.070 punti
- Motivo: minaccia di dazi USA contro le importazioni dell’UE (fino al 30% di dazi da agosto)
- Conseguenza: realizzazione di profitti dopo un forte aumento annuale; attesa di una maggiore volatilità del mercato
- Prospettive: l’incertezza rimane alta; l’UE valuta contromisure
Questi sviluppi segnalano una fase di maggiore cautela per gli investitori, che si trovano ad affrontare crescenti rischi geopolitici.