11.04.2025

UE: misure di ritorsione contro i dazi statunitensi su acciaio e alluminio

La Commissione Europea ha recentemente proposto di introdurre dazi del 25% su determinati prodotti statunitensi. Questa misura è una reazione ai dazi esistenti degli Stati Uniti su acciaio e alluminio, in vigore dal 1 aprile 2025. La Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha sottolineato che queste misure di ritorsione sono necessarie per proteggere i consumatori e le aziende europee e compensare il danno economico causato dai dazi statunitensi.

Contesto delle misure doganali

  • Dazi USA: Gli Stati Uniti hanno già imposto dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio. Queste misure riguardano beni per un valore di circa 28 miliardi di dollari.
  • Reazione UE: Alla luce di queste circostanze, l’UE prevede di introdurre nuovi dazi su prodotti statunitensi per un valore superiore a 18 miliardi di euro come misura di ritorsione. Questo avviene dopo consultazioni con gli Stati membri e le parti interessate fino a metà aprile.

Possibili conseguenze

L’introduzione di questi dazi potrebbe avere conseguenze significative sul commercio tra UE e USA:

  • Relazioni commerciali: I flussi commerciali tra le due regioni sono tra i più ampi al mondo. Un aumento dei costi doganali potrebbe gravare sia sulle aziende che sui consumatori, poiché ci si possono aspettare prezzi più elevati per i beni importati.
  • Mercati globali: Gli analisti temono che tali misure possano portare a un’ulteriore escalation del conflitto commerciale, con un impatto negativo sulla crescita economica globale. In particolare, i settori dipendenti dalle esportazioni potrebbero trovarsi sotto pressione.

Interesse degli investitori

Per gli investitori, questo sviluppo è particolarmente rilevante:

  • I dazi più elevati possono creare incertezze sui mercati e avere un effetto negativo sugli utili aziendali.
  • Gli investitori dovrebbero monitorare attentamente come si sviluppano queste decisioni politiche e quali settori saranno i più colpiti.

In generale, la situazione mostra un complesso intreccio tra tensioni geopolitiche e interessi economici di entrambe le sponde dell’Atlantico.