23.04.2025

La BCE abbassa nuovamente i tassi d’interesse: impatti sull’economia

Contesto della decisione attuale

La Banca Centrale Europea (BCE) ha abbassato i tassi d’interesse il 17 aprile 2025 di 25 punti base. Il tasso di deposito è ora al 2,25 % e il tasso principale di rifinanziamento è al 2,40 %. Questa è la settima riduzione consecutiva dall’estate del 2024, un passo che affronta la continua disinflazione e i rischi economici.

Inflazione

Il tasso di inflazione nella zona euro è attualmente al 2,2 %, vicino all’obiettivo BCE del 2 %, il che offre ulteriore margine per allentamenti della politica monetaria.

Rischi economici

Le tensioni commerciali e le previsioni di crescita modeste per il 2025 (+0,9 %) accelerano il cambiamento della politica monetaria.

Reazioni di mercato

I rendimenti obbligazionari sono scesi immediatamente dopo la decisione, mentre i mercati azionari e l’euro sono rimasti stabili, suggerendo che la riduzione era già stata prezzata.

Impatto sulla zona di lingua tedesca

  1. Prestiti: I prestiti per la casa e per le imprese diventano più convenienti. I tassi ipotecari potrebbero restare stabili o scendere leggermente.
  2. Savers: Tassi di deposito più bassi riducono i rendimenti per conti di risparmio e conti a termine nel lungo termine.
  3. Aziende: Costi di finanziamento più bassi alleggeriscono in particolare le aziende orientate all’export in Germania, Austria e Svizzera.

Dichiarazioni di Villeroy de Galhau nel contesto

François Villeroy de Galhau, membro del consiglio della BCE, ha suggerito che sono possibili ulteriori misure se l’inflazione scende sotto l’obiettivo o se i conflitti commerciali gravano ulteriormente sulla crescita. La BCE si basa su una politica guidata dai dati senza un percorso prestabilito.

Confronto con altre banche centrali

Regione Ultima decisione Prossima data Aspettativa
BCE -0,25 % (17.04.) 05.06.2025 Neutro a accomodante
Fed Invariato Maggio 2024 Riduzioni prudenti
BoE Invariato Maggio 2024 Aspettativo

Conclusioni

La BCE rimane aggressiva nel confronto internazionale nell’allentare la sua politica monetaria, una necessità data la stagnazione della crescita interna e i rischi commerciali globali. Per i risparmiatori si prevedono rendimenti bassi, mentre i debitori beneficeranno di condizioni di prestito moderate.