Contesto della decisione attuale
La Banca Centrale Europea (BCE) ha abbassato i tassi d’interesse il 17 aprile 2025 di 25 punti base. Il tasso di deposito è ora al 2,25 % e il tasso principale di rifinanziamento è al 2,40 %. Questa è la settima riduzione consecutiva dall’estate del 2024, un passo che affronta la continua disinflazione e i rischi economici.
Inflazione
Il tasso di inflazione nella zona euro è attualmente al 2,2 %, vicino all’obiettivo BCE del 2 %, il che offre ulteriore margine per allentamenti della politica monetaria.
Rischi economici
Le tensioni commerciali e le previsioni di crescita modeste per il 2025 (+0,9 %) accelerano il cambiamento della politica monetaria.
Reazioni di mercato
I rendimenti obbligazionari sono scesi immediatamente dopo la decisione, mentre i mercati azionari e l’euro sono rimasti stabili, suggerendo che la riduzione era già stata prezzata.
Impatto sulla zona di lingua tedesca
- Prestiti: I prestiti per la casa e per le imprese diventano più convenienti. I tassi ipotecari potrebbero restare stabili o scendere leggermente.
- Savers: Tassi di deposito più bassi riducono i rendimenti per conti di risparmio e conti a termine nel lungo termine.
- Aziende: Costi di finanziamento più bassi alleggeriscono in particolare le aziende orientate all’export in Germania, Austria e Svizzera.
Dichiarazioni di Villeroy de Galhau nel contesto
François Villeroy de Galhau, membro del consiglio della BCE, ha suggerito che sono possibili ulteriori misure se l’inflazione scende sotto l’obiettivo o se i conflitti commerciali gravano ulteriormente sulla crescita. La BCE si basa su una politica guidata dai dati senza un percorso prestabilito.
Confronto con altre banche centrali
Regione | Ultima decisione | Prossima data | Aspettativa |
---|---|---|---|
BCE | -0,25 % (17.04.) | 05.06.2025 | Neutro a accomodante |
Fed | Invariato | Maggio 2024 | Riduzioni prudenti |
BoE | Invariato | Maggio 2024 | Aspettativo |
Conclusioni
La BCE rimane aggressiva nel confronto internazionale nell’allentare la sua politica monetaria, una necessità data la stagnazione della crescita interna e i rischi commerciali globali. Per i risparmiatori si prevedono rendimenti bassi, mentre i debitori beneficeranno di condizioni di prestito moderate.