Il EuroStoxx 50, l’indice principale della zona euro, ha registrato giovedì il terzo giorno di perdite consecutive, scendendo dell’1,33% a 5.197,03 punti. Questo rappresenta il livello più basso dell’indice dalla fine di maggio.
Tensioni geopolitiche pesano sui mercati
Il recente calo è dovuto principalmente alle persistenti tensioni geopolitiche e al conflitto tra Israele e Iran. Questa situazione genera un’incertezza significativa nei mercati europei e contribuisce alla nervosità degli investitori.
Rischi legati all’aumento dei prezzi del petrolio
In particolare, la preoccupazione per un possibile shock dei prezzi dell’energia inquieta i mercati. Un blocco dello Stretto di Hormuz, una rotta chiave per il trasporto di petrolio in Medio Oriente, potrebbe spingere il prezzo del petrolio Brent fino a 100 dollari. Già giovedì, il prezzo del petrolio è salito a oltre 78 dollari. Uno scenario del genere comporta il rischio di una stagnazione economica con un’inflazione crescente, aumentando la probabilità di una recessione globale.
Oltre all’EuroStoxx 50, anche altri indici europei come l’SMI svizzero (-0,74%) e il FTSE 100 britannico (-0,58%) hanno registrato cali. Le decisioni di politica monetaria delle banche centrali, come la Banca nazionale svizzera o la Banca d’Inghilterra, hanno avuto poco impatto sui mercati.
Poiché le borse statunitensi sono rimaste chiuse giovedì per festività, non sono riuscite a fornire impulsi. In generale, si osserva una situazione di “pronti ad ogni evenienza” tra i partecipanti al mercato a causa dell’aumento dei rischi geopolitici.
Questo sviluppo evidenzia la vulnerabilità dei mercati azionari europei alle crisi geopolitiche, in particolare nella regione del Medio Oriente, sensibile dal punto di vista energetico.