14.07.2025

SAP e Siemens richiedono una nuova regolamentazione della legislazione europea sull’IA

Le aziende DAX SAP e Siemens richiedono una vasta revisione della legislazione europea sull’IA, per adattarsi agli attuali sviluppi del mercato e per non ostacolare le innovazioni. In un contributo comune sul Frankfurter Allgemeine Zeitung, i CEO Christian Klein (SAP) e Roland Busch (Siemens) chiedono un nuovo quadro giuridico che supporti i progressi tecnologici anziché frenarli.

Legge sull’IA dell’UE e relativi punti critici

Roland Busch critica in particolare l’attuale Legge sull’IA dell’UE come una delle principali ragioni del ritardo dell’Europa nelle innovazioni sull’IA. Egli sottolinea che le norme si contraddicono in parte o si sovrappongono a regolamenti esistenti come il Data-Act. Quest’ultimo è da lui definito “tossico” per lo sviluppo di modelli di business digitali. Busch rifiuta anche un recente moratorio richiesto da diversi rappresentanti dell’industria per la sospensione delle norme, poiché a suo avviso non va abbastanza lontano. Al contrario, egli chiede una revisione sostanziale del quadro normativo.

Un approccio europeo nello sviluppo dell’IA

Christian Klein avverte di non limitarsi a copiare il modello americano, che si basa fortemente su investimenti in infrastrutture e centri di calcolo. Sottolinea che l’Europa finora non ha colli di bottiglia nelle capacità di calcolo e quindi è necessario prima riformare le regole sui dati per poter sfruttare meglio “il tesoro di dati” dell’Europa. Solo dopo si dovrebbe riflettere su maggiori investimenti nelle infrastrutture.

In sintesi, SAP e Siemens richiedono:

  • Una revisioni fondamentale della legislazione UE sull’IA per promuovere meglio le innovazioni.
  • La rimozione delle contraddizioni tra le varie regolamentazioni come la Legge sull’IA e il Data-Act.
  • Una priorità alla riforma delle normative sui dati prima dell’espansione dei centri di calcolo.
  • Nessuna mera imitazione delle strategie americane senza considerare le particolarità europee.

Queste richieste riflettono l’obiettivo di rendere l’Europa più competitiva nel settore dell’intelligenza artificiale, riducendo allo stesso tempo gli ostacoli normativi.