La pubblicazione dei dati sull’indice dei prezzi al consumo (IPC) degli Stati Uniti di giugno 2025 mostra una tendenza preoccupante di crescente pressione inflazionistica. L’IPC segna un aumento annuale del 2,7% rispetto all’anno precedente, che rappresenta un incremento rispetto al 2,4% di maggio 2025.
Andamento dell’inflazione core
Un segnale particolarmente significativo per l’economia è l’andamento dell’inflazione core, che esclude i volatili prezzi di cibo ed energia. Si prevede che questa aumenterà al 3,0% annuale, dopo il precedente 2,8%. Su base mensile, si prevede una crescita di circa lo 0,3% sia per l’IPC generale che per l’IPC core.
Implicazioni sulla politica monetaria
Questi dati sull’inflazione sono cruciali non solo per i consumatori, ma anche per gli investitori. L’aumento della pressione sui prezzi potrebbe influenzare la politica monetaria della Federal Reserve. Un aumento dell’inflazione che supera le aspettative potrebbe alimentare speculazioni su una politica dei tassi più restrittiva o almeno ridurre la probabilità di tagli ai tassi in un prossimo futuro.
La Fed ha recentemente segnalato che agirà con cautela alla luce di dati economici solidi e di livelli moderatamente crescenti di inflazione. Nella sua prossima riunione, i tassi dovrebbero rimanere invariati e la Fed osserverà attentamente le tendenze inflazionistiche e i nuovi dazi commerciali sulla pressione dei prezzi.
Impatto sui mercati azionari
Per i mercati azionari, un’inflazione crescente potrebbe significare tassi di interesse più elevati o almeno aspettative attenuate di tagli ai tassi. Questo potrebbe esercitare pressione sulle azioni orientate alla crescita e aumentare la volatilità, mentre i settori difensivi potrebbero beneficiarne.
In sintesi, gli investitori dovrebbero continuare a monitorare attentamente i segnali della Fed per poter adattare al meglio le proprie strategie rischio-rendimento in un ambiente di inflazione moderatamente crescente e di incertezza monetaria.